5 buoni motivi per cui gli youtuber dovrebbero frequentare un'Accademia prima di parlare di Trucco Professionale


Ne abbiamo viste davvero di tutti i colori: da "effetti speciali" realizzati con la vinavil a pseudo consigli sul make up di ogni tipo che ci hanno lasciato perplessi e ci hanno fatto sorridere, a messaggi completamente sbagliati e che ci hanno ispirato questo (ironico) articolo.
Se da un lato YouTube è un mezzo per far conoscere il mondo del make up a chiunque abbia questa applicazione installata sul proprio smartphone, dall'altra i professionisti hanno perso il conto degli errori e delle inesattezze che hanno avuto il dispiacere di guardare ed ascoltare, imbattendosi in video "buttati lì" di ragazze e ragazzi che non hanno davvero la minima idea di cosa realmente sia o significhi fare trucco professionale.


1. Hai imparato a sfumare i colori? Complimenti! 

Se lo youtuber di turno avesse frequentato un'Accademia di Trucco Professionale saprebbe che questa competenza equivale all'essere appena usciti dall'asilo. Manca solo un po' di strada per definirsi professionisti: chi è convinto che fare trucco equivalga a giocare con qualche colore o - peggio che mai - chi stupidamente crede che si possa giocare con i prodotti sulla pelle delle clienti, pecca di leggerezza e di superficialità perchè ignora completamente l'assoluta necessità di formarsi in maniera seria ed adeguata prima su fisiologia della pelle, chimica cosmetologica e reattività epidermica, poi su tutte le competenze necessarie per essere un make up artist professionista. Saper usare un pennello da sfumatura è un traguardo, ma un truccatore non usa solo quello e non deve saper fare solo trucco d'abbellimento dettato dalle tendenze del momento.


2. É nata prima Kim Kardashian o il Contouring?

Se lo youtuber di turno avesse frequentato un'Accademia di Trucco Professionale saprebbe che i maggiori trend che infestano i social altro non sono che la storia che si ripete.
Tante tendenze make up affondano le loro radici nel trucco teatrale, pittorico e creativo e, se avessero studiato in Accademia, non si lascerebbero abbindolare da campagne pubblicitarie che "lanciano" prodotti che invece esistono da sempre, rispolverati perchè qualcuno ha riproposto tecniche sconosciute ai più, spacciando per specifici prodotti che da sempre hanno anche quella funzione che, chi non ha fatto studi completi di settore, ignora.
Così, le tanto ricercate palette da contouring tornano ad essere semplici palette di fondotinta e correttori... che si trovano in commercio solo dal 1945.
Bisogna studiare dal trucco correttivo morfologico al trucco fotografico, passando per tecniche di camouflage e copertura malattie della pelle, media hd\4k, teatrale, pittorico, face e body painting, aerografo ed effetti speciali per conoscere e capire davvero i prodotti, per saperli applicare su tutte le tipologie di pelle (compresa quella etnica e matura) e diventare, appunto, un tecnico di prodotto e un make up artist degno di questo nome, scoprendo come l'insinuare il desiderio o la falsa esigenza di possedere mille prodotti sia una mossa prettamente e puramente commerciale e le tante "review" propinate siano solo frutto o sfruttamento della totale incompetenza circa l'utilizzo dei prodotti, bocciati da incompetenti e che invece sono dei veri e propri must have per i professionisti.


3. Trucco correttivo morfologico, questo sconosciuto.

Se lo youtuber di turno avesse frequentato un'Accademia di Trucco Professionale saprebbe che:
• nella vita reale non c'è bisogno di spataccarsi 256 kilogrammi di prodotti sulla faccia, basta sapere cosa usare e come applicarlo;
• il trucco deve valorizzare e mai appesantire;
• il baking dal vivo fa effetto faccia incartapecorita;
• le ali di gabbiano delle volte stanno meglio al mare che su determinate morfologie di occhio;
• l'eyeliner fino alla tempia distrugge completamente l'armonia del volto e un gesto che dovrebbe sottolineare ed enfatizzare lo sguardo al fine di valorizzarlo, studiato ed applicato in base alla morfologia, diventa una geometria profondamente dissonante, buttata a caso sul viso per il puro gusto di fare codine infinite che, alla fine, imbruttiscono anzichè abbellire;
• disegnare il contorno labbra oltre il loro limite naturale va bene per un set fotografico (dove e se  richiesto) o per carnevale... nella vita reale è semplicemente inadeguato e crea un difetto dove non dovrebbe esserci;
• non c'è bisogno di svuotare la boccetta di illuminante sul setto nasale, a meno che non si abbia la necessità di sostituirsi a qualche paletto catarifrangente in autostrada;
In ultimo, ma non meno importante, studiare trucco correttivo morfologico e tecniche di camouflage costruisce quelle competenze di cui il truccatore ha bisogno per poter truccare tutte le tipologie morfologiche e fisiologiche esistenti al fine di abbellirle.
Dalla base accademica, il truccatore deve ingegnarsi per formulare un make up che sappia valorizzare qualsiasi morfologia esistente sulla faccia della terra e nel minor tempo possibile. Non basta quindi conoscere a grandi linee l'anatomia, dato che le tipologie non sono mai nè assolute, nè definite, in quanto ogni cliente è sempre diversa e sempre unica nella sua soggettività. Il truccatore deve sapere  sempre effettuare un servizio make up di alto livello e alta performance, e non un servizio abbozzato applicando prodotti a caso  e seguendo quello i social propongono senza alcun criterio.



4. Le clienti non sono cavie umane su cui testare prodotti.

Dermatite irritativa e allergica, orzaiolo, calazio, herpes, meibomite, congiuntivite.
Se lo youtuber di turno avesse frequentato un'Accademia di Trucco Professionale saprebbe che, prima di osare toccare una cliente, bisogna avere competenze serie e ben strutturate, al di là della sola passione per il make up.
É come dire che "ti piace la cioccolata": ma apprezzarla assaggiandola o guardando video su YouTube di ricette di dolci non rende produttori di cioccolato di alta qualità, nè vengono conferite per magia o grazia divina le competenze per farne una professione.
Per saper dove mettere le mani, conoscere la fisiologia e la reattività della pelle, conoscere le tecniche o avere competenze sul make up professionale non basta se si lavora senza standard igienici, scatenando pesanti reazioni o addirittura infezioni sulle povere malcapitate.
Per non parlare di deontologia, consulenza e del conoscere quei limiti che non dovrebbero essere valicati mai, cose che solo un'Accademia con docenti make up artist professionisti può insegnare.
Non bisogna neanche confondere la necessità dell'allievo di esercitarsi per acquisire manualità e fare gavetta con la sperimentazione selvaggia, senza alcuna base di competenze tecniche necessarie e senza alcuna serietà o etica professionale, al fine di evitare errori gravi che, alla fine, si pagano.



5. La credibilità degli youtuber VS la credibilità delle Accademie di Trucco Professionale 

Si fa un gran parlare della pseudo possibilità di imparare da YouTube o dal web nozioni di trucco professionale. Analizziamo la situazione nel dettaglio, iniziando già col dire che 9 "Beauty Guru" su 10 che realizzano video o scrivono articoli hanno frequentato un'Accademia di Trucco Professionale, quindi hanno una formazione alle spalle.
Poi ci sono due fattori di cui non si può non parlare: il primo è la credibilità di chi si mette a fare video e parla di prodotti che gli sono stati "regalati" o fa video dietro pagamento dell'azienda di cui parla (che è poi il motivo principale per cui si concorre alla fama e alla gloria usando il mezzo YouTube). Direttamente connessi al fattore credibilità, da cui vengono inglobati, c'è la competenza professionale dello youtuber che lo rende qualificato o meno sul poter dare giudizi tecnici sui prodotti (che devono essere slegati dalla soggettività degli stessi, dato che ciò che non piace a qualcuno, può essere invece perfetto per altri, e devono essere quindi imparziali) e la personale onestà con cui si costruiscono questi giudizi o recensioni su prodotti ricevuti gratuitamente o su video sponsorizzati da aziende cosmetiche.
Il secondo fattore fondamentale da non sottovalutare assolutamente quando si pensa al poter imparare su YouTube è quello che lo\la youtuber trucca sè stesso\a nella maggior parte dei casi e tra truccare sè stessi e gli altri c'è un abisso, reso ancora più profondo dalla mancanza totale di una guida competente che dica a chi sta imparando dove sbaglia e come correggersi.
L'utilità di Youtube, quindi, sta solo nel confronto e nel poter osservare come altre persone realizzano un determinato make up, tenendo conto sempre della soggettività con cui viene realizzato.
Frequentare, quindi, un'Accademia di Trucco Professionale non solo dà le competenze citate fino a questo momento, ma offre anche un confronto migliore perchè diretto con il docente make up artist professionista e offre la guida di cui l'allievo ha bisogno per imparare e per sviluppare, con le dovute conoscenze alle spalle, la propria soggettiva manualità ed etica professionale senza passare per errori, evitabili, sulla faccia altrui.


La scoperta dell'acqua calda:
La professione di Make Up Artist non è riconosciuta in Italia.

Ultimamente nei video si parla del fatto che il mestiere di truccatore in Italia non sia legalmente riconosciuto e si associa con fin troppa superficialità questa mancanza di riconoscimento univoco e inequivocabile con la presunta possibilità di poter operare senza alcuna competenza di base o formazione accademica. Peggio che mai, da chi ha vissuto una brutta esperienza (dettata palesemente dall'inesperienza) nella scelta dell'Accademia giusta in cui fare formazione, viene consigliato di non optare per studiare in maniera formale, ma di essere autodidatti, avvalendosi della sperimentazione selvaggia e senza criterio di cui sopra.

Il fatto che nel 2018 non ci sia una categoria ateco che identifichi legalmente la professione di Make Up Artist non significa che la stessa, anche se non univoca, non sia implementata in altre categorie e che una formazione seria e le competenze sopra elencate siano sempre necessarie.

Il fatto che gli attestati rilasciati dalle Accademie non siano "ufficiali" a causa della mancanza di riconoscimento, NON LI RENDE MENO QUALIFICANTI, si sottolinea solo come ci sia la necessità (non solo in Italia, ma in buona parte dell'Europa) di leggi più specifiche su questa professione, e non solo: sono decenni, ormai, che truccatori, onicotecniche, tatuatori e tanti altri professionisti combattono per un ottenere un riconoscimento inequivocabile a livello legale.

Pertanto, il messaggio di alcuni youtuber che parla di invalidità della formazione accademica italiana è completamente sbagliato e distorto dalla loro inesperienza e ignoranza circa le reali dinamiche di questo specifico settore.

Invitiamo sempre i neofiti e gli appassionati a fare scelte seguendo ragionevolezza e buon senso e li invitiamo a leggere questo articolo sulla scelta ponderata dell'Accademia in cui fare formazione.

 


5 Comments

  1. Cara Michela anche stavolta hai centrato i punti. Articolo ben strutturato ed approfondito per rendersi conto della "pericolosità" di certe battaglie a dir poco superficiali. Non nascondo tra l'altro di essermi anche fatta due grosse sane risate. Grazie!

    RispondiElimina
  2. Bravissima Michela! Sei la portavoce dei professionisti. Questa storia del "le accademie in italia non sono valide, quindi fate da autodidatti" ha rotto!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Solo uno che non ha mai fatto questo lavoro può pensare che la formazione sia superflua... vorrei proprio vederli alla prima pelle problematica o anche solo a mettere il primo eyeliner su una donna matura XD

      Elimina